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Il flauto

30 giugno 2015

Credo che la maggior parte di noi possa dire di aver vissuto un trauma vero e proprio dovuto all’utilizzo forzato di questo strumento.

 

E dire che la musica, che solitamente ha qualcosa a che vedere con i sogni di tutti, si trasforma nel peggiore degli incubi.

Ricordo ancora la prima ora di musica alle scuole medie.

“Allora ragazzi, dovete acquistare il flauto. Prendete quello Bontempi che è il migliore”

E tutti a comprare il flauto Bontempi. Quello che costava più di tutti.

Poi via a imparare le note.

Poco importa distinguere le une dalle altre, tanto le care vecchie DO RE MI FA SOL LA SI diventavano un cumulo indistinguibile di PI PI PI PI PI PI PI.

“Dai ragazzi, suonate”.

PIPIPIIIPIPIPI PIIIIIPIPIPIPIPI PIPIPIPIPI!!!

“Bravi!” E come no. Persino il complimento a mo’ di presa per culo finale.

E poi il meglio. “E adesso pulite!”. E già, perché assieme al flauto, trovavi in dotazione un bastoncino a cui dovevi mettere intorno un fazzoletto per pulire il flauto dai fiumi di saliva che ogni suonatore ci lasciava all’interno. Che schifo.

Io mi ricordo che andavo a pulirlo in bagno. Nel senso che aprivo il rubinetto e ci mettevo il flauto sotto. Senza guardare o ci avrei persino vomitato sopra.

E’ successo anche che a detta dell’insegnante, che oramai aveva l’orecchio abituato a quel suono stridulo, il costosissimo flauto Bontempi non rendeva. Aveva un suono osceno come ogni flauto che si rispetti, ma stonava. E allora bisognava procurarne un altro.

Nella mia classe avevamo quasi tutti un fratello o una sorella maggiore, perciò il problema si è presto risolto. Io ho trovato il flauto che utilizzava mio fratello. Un flauto di plastica rossa e della prestigiosa marca Paco. Così hanno fatto gran parte degli altri miei compagni.

Adesso, col flauto “nuovo”, eravamo davvero pronti a conquistare il mondo della musica.

“Dai ragazzi, oggi suoniamo The sound of silence. Cominciate!”

PIPIPIPIPIPIIII
PIPIPIPIPIPIII

PIPIPIPIPIPIPIPIIIII
PIPIPIPIPIPIPIPIIIII

(in crescendo) PIPIPIPIIIII PIPIPIPIIIIIIII PIPIPIII PIPIPIIII

PIPIPIPIIII PIPIPIIIII

“Bravissimi!”

E certo. Anche Simon & Garfunkel saranno d’accordo. Ma perché non ci registriamo e gli inviamo il cd? Pensa quanto saranno contenti!

Il sogno, per le generazioni future, è che le povere scuole medie abbiano qualche soldino in più da poter investire nell’acquisto di strumenti musicali più completi. Una tastiera, una chitarra, un basso, un violino.

Per il momento però è sempre il piffero a farla da padrona.

Anche se il repertorio è un po’ più contemporaneo.

Sento la mia vicina di casa che con il flauto suona Albachiara!

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2 commenti
  1. Ma guarda quanti post mi sono persa, questo mi ha proprio riportato indietro nel tempo.
    … il flauto… quanti ricordi… E della diamonica, rigorosamente Bontempi, non hai osato scrivere nulla? 😀

  2. Ahahah Veronica l’aveva letto!!! E pensa che, al momento dei flauto dei/delle nostri/e fratelli/sorelle più grandi, il pensiero è andato direttamente al mio flauto in plastica rossa della prestigiosa marca PACO e al tuo flauto verde dell’altrettanto prestigiosa marca COCHI 😀 😀 😀

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